ALVIANO
Alviano
Iniziamo col dire, per quelli che volessero visitarlo, che si trova in provincia di Terni, nella Valle del Tevere, è uno dei comuni che fanno parte del Parco Fluviale del Tevere, circondato da verdi colline e dai calanchi, le sue origini sono medievali, feudo della famiglia Liviani, di stirpe longobarda, che diede i natali al condottiero Bartolomeo d'Alviano. Si divide in rioni: il rione "Valle" nel punto più alto della collina sulla quale sorge il borgo: rione "Pietraia" quello più nuovo, ricco di verde e aree attrezzate; "Alviano vecchio" il borgo antico, dove si trova il castello e poi "Alviano nuovo".
STORIA
La sua storia risale agli inizi del Feudalesimo, quando venne proclamato feudo del conte Offredo, della stirpe dell'imperatore Ottone III, nel 933 col nome di Albianum. Notizie su insediamenti precedenti non si hanno notizie se delle pietre scolpite rinvenute nel vocabolo Colle della Villa, poco distante dal borgo attuale. La dinastia dei Liviani governò fino all'avvento delle Crociate, alle quali partecipò anche il suo discendente più illustre, il grande capitano di ventura Bartolomeo d'Alviano, con il quale raggiunse il suo massimo splendore. Tra l'XI e XII secolo Alviano si trovò ad essere la più potente e vasta Signoria dell'Umbria sud-ovest, trovandosi al centro di un feudo molto esteso col beneplacito della Chiesa che lasciò che acquisisse la fisionomia di un vero e piccolo stato denominato "Status Alviani", capace di governarsi e emanare leggi. Gli Alviano erano una famiglia potentissima e questo scatenò le mire sia di Todi che di Orvieto che cercarono più volte di conquistarne il castello. Alla fine del XII secolo, essendo di parte Guelfa, Alviano parteggiò per Orvieto ma fu Todi ad esercitarvi la sua supremazia, contro la quale Papa Gregorio IX pronunciò una pesante scomunica. Intorno alla metà del XIII secolo, Alviano si sottomise a Orvieto e ne condivise gli eventi. Nel borgo fu ospite anche San Francesco che durante una predica, fece zittire il garrire fastidioso delle rondini e nel 1426 ospitò anche San Bernardino da Siena. Nel 1420 Alviano venne assalita dalle truppe del Capitano di ventura Niccolò Piccinino. Nel 1543, dopo la morte di Livio, figlio di Bartolomeo, la dinastia si estinse pertanto Papa Paolo III Farnese obbligò la vedova del condottiero Pantasilea e le figlie a cedere le loro proprietà alla Camera Apostolica, questo fatto portò alla perdita di importanza militare della fortezza che passò di proprietà più volte fino a giungere nelle mani di Donna Olimpia Maidalchini, nobile romana di grande potere ma con una pessima fama: sembra che fu grazie a lei che il cognato divenne Papa Innocenzo X accrescendo la sua influenza al punto che le venne assegnato il soprannome di Papessa. Tra le tante leggende sul conto di Donna Olimpia, si dice anche che fosse solita attrarre giovani ragazzi nel castello di Alviano, facendosi riportare il fazzoletto che opportunamente le cadeva dalla finestra, e dopo aver offerto loro cibo e bevande, e aver soddisfatto i proprio piaceri, li gettava nei sotterranei del castello, dove scomparivano. La sua pessima fama le fece guadagnare lo sprezzante nominativo di Pimpaccia. Se con gli Alviano gli abitanti del borgo erano pressoché esenti da tasse, con la Chiesa si ritrovarono oppressi da una sudditanza economica che gli imponeva il pagamento di un sesto dei prodotti delle loro terre ma con i Dora Pamphili l'oppressione divenne ancora più gravosa con l'esborso di un terzo prima e di un quarto poi fino agli inizi del '900.
DA VEDERE
SAGRE ED EVENTI
Sono due le sagre principali che si tengono in estate: sulla del cinghiale e sulla per i visciarelli, una pasta fresca fatta a mano con acqua e farina condita in vari modi.
PRODOTTI TIPICI
Olio, farro e i tozzetti di Alviano