ANNA E MARCO di
Luigi Lucaioli
Mi sono sempre ritenuto una persona pragmatica e
realista, con una visione sfatata della vita. Ma quella mattina, una serie di
eventi .... 21/08/2015. Sono uscito di casa, sto andando al mare; salgo
in auto ed appena acceso lo stereo, parte la musica: Anna e Marco. Così l'ho
canticchiata (tanto ero solo), fino all'arrivo. Armato di un badile e un
secchiello ... (tranquilli, non andavo a fare
castelli di sabbia), raggiunta la riva, affondo il badile nella sabbia bagnata,
rivoltandola, così che la risacca lascia scoperta la "arenicola". Per
i profani, trattasi di vermicelli che servono per la pesca con la canna. Certo,
i pescatori "della domenica" le comprano nei negozi di attrezzatura
per la pesca. Ma a me piace, passare la mattina con i pantaloni rimboccati fino
alle ginocchia e i piedi che si lasciano accarezzare dalla risacca. Altre
volte, nel fare questa operazione mi è capitato di trovare oggetti preziosi.
Una catenina, un orecchino, un braccialetto... e anche una dentiera. Già,
sembra assurdo ma è così. Ma quel giorno, molte cose, chiamiamole coincidenze,
o chi ne è affascinato, un segno del destino: la risacca riportò alla luce una
fede nuziale. Sicuramente appartenuta ad una donna, visto che a malapena mi
entrò nel mignolo, costringendomi a toglierla subito. All'interno una
incisione: ANNA E MARCO 21/8/1975 FOREVER. Rimasi dapprima sbigottito, poi
pensai fosse uno scherzo giocato dai miei amici che conoscevano il mio
scetticismo. Ma riflettendo non potei che constatare che era una coincidenza.
Assurda, inverosimile, ma solo coincidenza: la canzone di Dalla alla radio, la
data, seppure a distanza di 40 anni. 40 anni! Chissà che faccia avrebbe
fatto la persona che l'aveva perduta, se fossi riuscito a fargliela riavere.
Certo sarebbe stato arduo, anni indietro, oppure lasciarla al mare in un
messaggio in bottiglia, come si legge nei romanzi. Ma con l'avvento di
internet, pensai: "E se lancio un appello sui social network?!" Con
l'aiuto di un amico avvezzo a "navigare" fotografammo l'anello e
postammo l'appello chiedendo la massima condivisione. Da parte mia, ben poco
incline a credere che mai avremmo ricevuto risposta. E invece... a distanza di
4 mesi ricevetti un messaggio, era Anna. Però non mi ringraziava per averle
ritrovato l'anello. «Puoi anche buttarlo come ho
fatto io, una settimana dopo che mi ero sposata. Oppure puoi ricavarne un
ciondolo a forma di verme, (le avevo spiegato le modalità di come l'avevo
trovato), come quel verme che me l'aveva messo al dito, giurandomi amore eterno,
mentre mi aveva portato su quella spiaggia solo per incontrare la sua amante,
che aveva da 5 anni» Provai profonda amarezza nel leggere
di quella donna ferita ma al tempo stesso so che il mare, dopo ogni tempesta,
ritorna calmo. Chissà, magari l'unico segno del destino che può avermi lasciato
questa storia è di continuare a sperare con ottimismo, guardando quel mare.