ATTIGLIANO




ATTIGLIANO
Si trova in Umbria, provincia di Terni, nella Valle del Tevere. Il suo nome deriverebbe dalle passeggiate verso la collina dei tigli "ad tilias" (ai tigli), perché la zona è ricca di queste piante. Oggi è una terrazza naturale sulla Valle del Tevere. La zona in origine era etrusca ed ospitò le primitive popolazioni come testimoniano i rinvenimenti di tombe, cripte e vasellame. Notevoli anche le testimonianze di epoca romana con iscrizioni e monete di epoca augustea, resti di mura, ricollegabili al porto, impianti idrici in piombo. Il borgo crebbe e prosperò in epoca imperiale ma, durante il basso impero le cose cambiarono a causa della malaria, della crisi economica, delle invasioni barbariche. Ma fin dall'XI secolo era un luogo fortificato All'inizio del XIII secolo venne coinvolta nelle guerre tra Orvieto, Amelia e Todi; quest'ultima si assicurò il possesso del castello, di importanza strategica. Era anche dotato di un porticciolo fluviale, in località Portovecchio, vicino dove oggi si trova il cimitero. Il Medioevo fu il periodo di massimo splendore e proprio a questo periodo risale la costruzione del castello per opera del Conte Offredo, all'epoca a ridosso delle rive del Tevere che poi a causa di una piena deviò il proprio corso e del quale oggi restano i ruderi e i grandi torrioni, si accedeva al borgo tramite un ponte levatoio. Fino al 1500 fu teatro di guerre ed assalti, come molti borghi vicini, passando più volte dal dominio di Todi a quello dello Stato Pontificio, a quello di Amelia fino a Bartolomeo d'Alviano. Alla morte di quest'ultimo, la vedova Pantasilea Baglioni tornò in Umbria per riprendersi le terre e i castelli di famiglia ma il nipote Corrado, detto Consolo, se ne era già impossessato; fu lui che diede inizio alla costruzione del Palazzo Baronale e della Chiesa della Madonna del Porto, oggi chiesa del cimitero. Nel 1540 il borgo venne ceduto a Papa Paolo III Farnese, famiglia che lo tenne per 104, fino al 1644 quando venne ceduto al Marchese Marcello Raimondi di Genova, per poi passare dopo pochi anni a Olimpia Pamphili, la sua famiglia ne mantenne la proprietà per oltre un secolo e poi passò alla famiglia Orsini, con la quale il borgo conobbe un periodo di tranquillità per tutto il secolo che a loro rimase. Con le truppe napoleoniche, nel 1809 Attigliano venne assegnato al Dipartimento del Trasimeno, nel Circondario di Todi; con la Restaurazione divenne una baronia della Delegazione di Spoleto, poi sottoposto al governo di Amelia e nel 1831 venne occupato e presidiato dai Romangnoli ribelli contro lo Stato Pontificio. Nel 1858 venne acquistato dal Principe Borghese. Dopo l'Unità d'Italia, Attigliano divenne Comune, annesso alla provincia di Perugia. Nel 1870 subì una disastrosa alluvione del Tevere. Nel 1927 venne assegnato alla Provincia di Terni. Con l'avvento del Fascismo venne nominato un Podestà. Nel 1944, durante la ritirata Wehrmacht, il 7 Giugno per la precisione, un militare tedesco entrò nella casa di Domenico Cosimi per riempirsi, in silenzio, una borraccia d'acqua. Poi chiese anche del vino e Cosimi rispose che ce n'era in cantina ma il militare, dopo averlo preso per un braccio, gli sparò un colpo ferendolo al ventre. L'uomo morì per dissanguamento dopo 14 ore di agonia, mentre veniva vanamente trasportato all'ospedale di Amelia dalla moglie e dal fratello. 9 mesi prima Antimi Benvenuto, nato e residente ad Attigliano, di professione contadino, venne uscito dai nazifascisti perché sorpreso a frugare in un vagone ferroviario fermo nei pressi della stazione.
DA VEDERE

- CUCINA
I manfricoli sono un classico ad Attigliano, sono simili alle tagliatelle ma più spessi, fatti con farina di grano duro e acqua, senza uova. La sfoglia fatta a mano e tirata sono "spianatora", spessa e consistente, viene poi tagliata a strisce, allungate e arrotondate sfregando con le mani e da questo movimento ne deriva il nome (manfricoli significa sfregato a mano). Si possono condire con diversi tipi di sugo. Sulle tavole di Attigliano non può mancare la tagliata e vini Amelia doc, il Narni Igt e l'Umbria Igt.