BASCHI

05.09.2025

BASCHI

Si trova in provincia di Terni, sorge sulla riva sinistra del Tevere poco distante dalla confluenza con il fiume Paglia. E' un castello le cui origini risalirebbero al IX secolo, voluto da Ugolino o Galino di Biscaglia, un ufficiale carolingio, sceso in Italia al seguito di Carlo Magno che gli regalò un vecchio castello nella Valle del Tevere. Ugolino di Biscaglia, detto "le Basque", vi costruì appunto questo castello che chiamò Baschi, usando il proprio soprannome. La famiglia Baschi divenne tra le più potenti del centro Italia, possedeva 60 castelli nella zona e aveva costruito a pochi km da Baschi dal castello di Baschi della Teverina, una grande rocca munita di castello che divenne la loro residenza imponente e fastosa. Oggi questa roccaforte è un rudere di proprietà privata, che si trova in località Carnano, frazione di Tenaglie nel comune di Montecchio. Dell'epoca pre-romana non si hanno notizie, mentre del periodo romano sappiamo che esisteva l'antica città di Veascium dove, secondo Diodoro di Sicilia, Brenno con i suoi Galli vennero battuti da Furio Camillo, nel 364 dopo la nascita di Roma. In epoca romana la zona era densamente popolata come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti. Ma la storia del comune più documentata è quella relativa alla Signoria dei Baschi, i quali abbracciarono la causa ghibellina. Vennero coinvolti nelle guerre contro i Guelfi ovviamente, ma anche in grandi avvenimenti che videro coinvolto il Centro Italia, si imparentarono con le famiglie più importanti e nei secoli XIII e XIV raggiunsero il massimo potere con possedimenti che si estendevano dall'Umbria, alla Toscana fino al mare, nelle Marche fino a Camerino. Machiavelli scrisse che nell'anno 1215 i Baschi era tra le famiglie più nobili di Firenze e che nel 1478 erano per nobiltà e ricchezze secondi solo ai Medici. I Baschi erano una famiglia unita in "consorteria" avendo tanti possedimenti e si muovevano sempre concordemente, ciò non significa che tra loro non ci fossero scontri e rivalità, vere e proprie lotte intestine che sfociarono anche in delitti feroci come la strage della Signora Bernardina e di alcuni suoi figli nel castello di Baschi nel 1553 per mano dei Baschi di Carnano. Nel 1216 Bonconte chiese addirittura l'intervento di San Francesco per riportare pace in famiglia, il quale ricevette in dono per questo una loro terra con un fortilizio, in prossimità del fiume Tevere, che venne convertito in convento, il 43° dell'ordine che prese il nome di S. Angelo di Pantanelli: in un vano sotto la cappella vi verrà realizzato il Pantheon della famiglia Baschi. Tra le figure di spicco del casato c'è Bindo, detto "Pasta calda", che in quanto generale delle truppe di Todi, partecipò a una delle battaglia più sanguinose nella lotta tra Guelfi e Ghibellini, quella del 5 Settembre 1310 a Montemolino dove quest'ultimo ebbero la meglio. Bindo fu anche il capo della più grossa Lega Ghibellina dell'Umbria. Morì nel 1313 durante una cruenta battaglia nella città di Orvieto, massacrato e fatto a pezzi, aveva solo 27 anni. Un altro membro della famiglia legato alla storia del castello di Baschi è Ranuccio, uno dei figli di Bernardina sopravvissuto alla strage del 1553, che prese in mano la Signoria con l'intento di restaurarla per riportarla all'antico splendore. E' stato l'ultimo gran Signore del casato, costruì il palazzo, oggi sede del Comune, e fece di Baschi un piccolo e prezioso centro rinascimentale. Sposato con Ippolita della nobilissima famiglia Bourbon dei Marchesi del Monte S. Maria și circondò di letterati e di una corte raffinata. Ranuccio, non dimenticando la strage della sua famiglia agevolata dai rustici, adottò una politica nei loro confronti persecutoria, abolendo molte conquiste ottenute dai Baschiesi in merito ai loro diritti, redigendo un nuovo Statuto che scrisse personalmente. Incaricò nel 1574, con la seconda moglie Cornelia Santinelli, l'architetto Ippolito Scalza (il migliore dell'epoca) di rifare la Chiesa di San Niccolò. Nel 1587 il castello di Baschi passò dall'influenza di Todi a quella di Orvieto. Il declino della famiglia iniziò alla morte del Conte Marzio, figlio di Ranuccio, quando gli eredi frazionarono l'eredità, vendendola in parte. La Signoria finisce nel 1751 con la morte di Francesco Maria, morto celibe e senza figli, in compenso la sorella Angelina, andata in sposa al Conte Mazzanti di Orvieto, ne ebbe 23. Con l'arrivo di Napoleone, Baschi entrò a far parte del Circondario di Todi, Dipartimento del Trasimeno; nel 1860 entrò a far parte dell'Unità d''Italia.

Castello di Carnano
Castello di Carnano
Eremo di Sant'Angelo in Pantanelli
Eremo di Sant'Angelo in Pantanelli

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