CASTELLI E PALAZZI: CASTELLO DI ALVIANO

04.11.2024

CASTELLO DI ALVIANO


POSIZIONE - E' posizionato su una collina verdeggiante dalla quale domina il borgo omonimo. Siamo in provincia di Terni. 


STORIA 

Sorge sulle fondamenta di un nucleo fortificato precedente, le cui origini risalgono ad Offredo di Monaldo III, conte di Nocera, amico dell'imperatore Ottone III che lo nominò primo feudatario e capostipite della famiglia. Col passare dei secoli gli Alviano si imparentarono con le più importanti famiglie della zona, rivestendo anche ruoli importanti. Era il 966 quando Offredo pose la prima pietra del futuro fortilizio. Nel 1208, per esempio, mediarono la pace tra Todi e Amelia e ospitarono anche San Francesco. La rocca rimase agli Alviano fino al 1308, anno in cui vennero cacciati dai Ghibellini di Amelia. Ne rientrarono in possesso con un altro combattente di famiglia, Francesco che ne fece la propria residenza, ma provvidero i ghibellini Chiaravalle di Todi a distruggerlo. Nel 1654, dopo che la famiglia Alviano si era estinta perdendo il feudo, il castello venne acquistato all'asta da Olimpia Maidalchini Pamphili, cognata di Papa Innocenzo X. Per successione ereditaria la Rocca di Alviano giunse nel 1816 al principe Andrea II Doria Pamphilj Landi.

Donna Olimpia Maidalchini Pamphili
Donna Olimpia Maidalchini Pamphili

STRUTTURA

 Le sue imponenti torri circolari fanno la guardia ad un bellissimo edificio rinascimentale, adibito a residenza gentilizia di diverse famiglie nobili fin dal '500. La fortezza ha una pianta trapezoidale, è circondata dal nucleo abitativo. Sul portale d'ingresso campeggiano un leone e la una testa di Medusa che hanno dato origine a numerose leggende. Venne ricostruito nel XIV sec. su un fortilizio preesistente, ha una pianta quadrata con torri negli angoli. All'interno ha un bel cortile rinascimentale con un loggiato doppio sul quale si affacciano molti ambienti prestigiosi, tra i quali la cappella con una serie di affreschi del '600, una testimonianza visiva della storia di Alviano, tra i quali il miracolo di San Francesco e le rondini avvenuto proprio qui nel 1212, il ritratto di donna Olimpia che fu la committente degli affreschi stessi. L'attuale fortezza è opera del figlio di Francesco, Bartolomeo d'Alviano, esperto architetto militare, famoso condottiero. La struttura è a pianta quadrata, munita di torri angolari venne edificato nel 1495 allo scopo di realizzare una sontuosa ed elegante residenza baronale, munita di corpi di difesa nei punti strategici, secondo le regole dell'architettura militare ideata da Leon Battista Alberti. Nel 1500 il figlio di Bartolomeo d'Alviano, Bernardino esperto fonditore, trasformò la fortezza in una fonderia di cannoni, tra le più importanti dell'Umbria.

OGGI 

Oggi il castello, di proprietà del Comune, restaurato resta il fulcro del borgo ospitando gli uffici pubblici: al piano nobile il Municipio, dove si trova il quadro con il ritratto di Bartolomeo d'Alviano, un'opera contemporanea; al piano terra il Centro di documentazione audiovisivo sull'oasi di Alviano e un centro convegni moderno e attrezzato; nei sotterranei vi sono allestite le mostre permanenti di arte moderna e il Museo della Civiltà Contadina. In onore di Bartolomeo d'Alviano, nel castello è stato istituito un centro studi sui capitani di ventura.