FU AMORE O ERA UN CALESSE? di Luigi Lucaioli

03.09.2022

FU AMORE O ERA UN CALESSE?

A volte il confine tra commedia all'italiana, farsa, tragicommedia o dramma, è così labile che l'unica cosa certa che si può affermare è questa: tutto dipende dalle prospettiva dalla quale si guarda. Con il senno di poi, posso prenderla come una grande commedia all'italiana, in chiave comica. Quindi vi prevengo dal dire: "errare è umano, perseverare è diabolico", visto che io di matrimoni ne ho già due alle spalle e, sempre citando i vecchi adagi: "non c'è due senza tre". Andiamo però per ordine: I° matrimono.

Cosa spinge a farlo? La passione, l'infatuazione, l'innamoramento, l'incoscienza della gioventù, gli ormoni, ecc. ecc., chi più ne ha più ne metta! Avete mai affrontato i preparativi per questo evento? Per chi non lo avesse fatto, un consiglio: pianificare tutto con raziocinio (a scanso di sorprese). Intanto per chi, come me, non è credente, informarsi prima. Veniamo ai fatti.  

Dovendo far contento tutto il parentado (di lei), mi sono rivolto alla Chiesa. Non sapendo che ci fosse una giurisdizione, mi sono rivolto alla Cattedrale del mio paese.

<<Buongiorno Padre, dovrei richiedere il nulla osta, per sposarmi in un'altra regione>>.

<<E' di questa Parrocchia?>>

<<Certo, vivo qui a ... (omissis)>> Breve ricerca negli annuali, poi <<In questa Parrocchia lei non risulta, dove abita?>>

<<In via ... (omissis)>>

<<Allora lei fa parte della Parrocchia .... Deve andare lì e richiedere il certificato di battesimo e il nulla osta>>.

Tralascio il mio pensiero riguardo al fatto di sentirmi "schedato", mi rivolgo alla Parrocchia dove sono stato indirizzato. Il dialogo seguente è testuale e fedele a quanto è successo:<<Perché si sposa? E perché in un'altra città?>>

<<Abbiamo deciso insieme e lei è nativa di là e là ha ancora tutti i parenti>>

Il parroco prende un tono più paterno e confidenziale:<<Dimmi la verità, l'hai messa incinta? Ti hanno obbligato?>>

Non seguì una mia risposta, in quanto avevo girato le spalle per andarmene.

<<Va bene, va bene! Venga qui che le rilascio il certificato e il nulla-osta!>>

Seconda fase: esce fuori che faremo il matrimonio doppio (una sua cugina di I° grado) date le condizioni della vecchia nonna. Ok, accetto per non creare attriti. Sorge un problema: il parroco che deve celebrare, pretende si faccia il corso prematrimoniale, cosa per me impossibile, in quanto vivo in altra regione. Motivazione plausibile che mi permette di evitare la cosa, essendo refrattario a certe "usanze", ma che indispone il parroco, il quale si rifiuta di celebrare. Avendo già fissato il tutto, si va in cerca di un altro prete. Trovato! Essendo un anticlericale convinto cerco di denigrare questo "pretucolo":<<A zi' fra', me devi da scusà, nun me intenno de ste cose, che ddevo da fa la mattina der matrimogno, ho da sta' diggiuno pe' fa la comunione?>> Premesso che all'epoca pesavo 53 kg, mentre lei era un po' "paffutella", sto prete che fa? Guarda prima me, poi lei, riguarda me, riguarda lei... poi, posandomi una mano sulla spalla:<<Magna, magna!>> Touchè, con una gran risata di tutti; decido di invitarlo al pranzo.

Ma non finisce qui! Si va al ristorante, che come tutte le cose, non scelto da me. Grande sorpresa del mio neo-suocero che, alla vista del prete, strabuzza gli occhi. Lui che è un "mangiapreti".

<<Mo' che ce fa' un bacarozzo qui?>> (Bacarozzo = termine dispregiativo per indicare un prete).

<<L'ho invitato io!>> mi affretto a dire per evitare imbarazzi ma, appena preso posto, il suocero si alza, si avvicina al prete ed esordisce:<<A zì pre', ma quando vi decidete a chiedere al "Capo" vostro di farvi sposare?>>

Attimo di gelo, poi la risposta del prete:<<E perché? Finché ci sono le mogli degli altri...>>, scoppiano risate ed applausi: 1 a 0 per il prete.

E qui comincia il classico rituale: il taglio della cravatta, la consegna del cofanetto regalo di profilattici da rifornirci un reggimento intero. Arrivano le portate, ma io non ho affatto fame. Ho solo voglia di dormire. No, non pensate sia dovuto all'addio al celibato, cosa che non c'è stata. Dovete sapere invece che le due spose dovevano uscire di casa, per salire in auto, ma c'era un problema: la casa si trovava in cima ad un colle, raggiungibile da una strada sterrata e piena di buche. L'autista si era rifiutato di salire, per non rischiare di spaccare gomme ed ammortizzatori, se prima non avessimo provveduto a togliere le pietre più grandi e chiudere le buche. Tutto questo, fatto dalle 5.00 di mattina alle 10.00! Cominciano i brindisi e qualcuno, già un po' alticcio, lancia confetti, ma non li lancia in aria, no! Li tira come fossero sassate, tant'è che uno colpisce gli occhiali dell'altro sposo, costretto poi a fare tutto il viaggio di nozze con una lente incrinata. Finita la cerimonia-tortura, si torna a casa, ci si cambia per il viaggio. Al momento della partenza, la mamma dell'altro sposo, gli si avvicina porgendogli un pacco: due piccioni ripieni ed un pollo arrosto. Sì, avete letto bene! Era preoccupata che durante il viaggio potessimo aver fame. Eh già, perché anche il viaggio di nozze lo abbiamo fatto insieme all'altra coppia. Tutti insieme appassionatamente. Si parte. Dopo due ore, di viaggio gli altri sposi decidono di fermarsi al primo hotel (una pensione). Ore 02.00 della notte, il mio stomaco si ricorda di non aver mangiato, mentre gli altri avevano saltato la cena perché troppo sazi del pranzo. Mi torna in mente quanto ci eravamo portati dietro, così busso alla loro porta, mi faccio passare il pollo. Mattino seguente si riparte. I due sposini sono arrabbiati con me: ho interrotto la loro prima notte di nozze!

Firenze, Bologna, Venezia .... Mentre noi si visitano musei, palazzi e quanto c'è di meglio, il loro problema è solo cercare ristoranti e hotel. Si torna indietro e ciliegina sulla torta, ad un km da casa l'altro sposo esclama:<<Finalmente, il paese è sempre il paese!>>

Questa è solo una parte, il resto ....

To be continued....