LA DONZELLETTA CHE VIEN DA SAN CASCIANO di Stefania Bocchetta
LA DONZELLETTA CHE VIEN DA SAN CASCIANO
La donzelletta vien da San Casciano
in sul calar del sole
col suo fascino vero e nostrano
che lei non sa, ma la porterà lontano.
A ornarsi ella s'appresta
per questo di' di festa, il petto e il crine,
e intanto siede con le intellettualine
al Circolo LaRocca a poetar la giovincella,
e novellando va del suo Saverio il bello
e di come la conquistò porgendole l'anello.
Già tutta l'aria imbruna,
tornato è il sereno,
generosa le sorride la fortuna
da quando è socia di questo circolo ameno.
Or la squilla dà il segno
della nuziale festa che viene
e quel suon diresti che è pegno
di una gioia che non si contiene.
Le fanciulle e i fanciulli de LaRocca
declamano sulla piazzola la filastrocca,
e qua e là fanno un lieto romore
inneggiando a questo, diciamolo, maturo amore.
E se il zappator fischiando
siede alla sua parca mensa
noi mirabilmente poetando
vi vuotiamo la dispensa.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face
e tutto l'altro tace,
non date spazio alla malinconia,
perché siamo sempre pronti a riunir la compagnia.
Questo comunque di tutti, è il più gradito giorno
pieno di speme e di gioia
e con tutti noi abbandonar potrai la noia
ogni qualvolta il tuo pensier vi farà ritorno.
Garzoncello scherzoso e bello
codesta donna amata
è come un giorno di allegrezza pieno,
come un cono di panna montata.
Godete, o sposi, questo stato soave,
che il futuro a divenir non vi sia greve,
questa stagione lieta della vostra vita
sia preludio di una gioia infinita.
Le intellettualine del Circolo Culturale LaRocca