LEGGENDE UMBRE: LE LEGGENDE DI CITTA' DI CASTELLO

IL FANTASMA DELLA SORA LAURA

La storia che vi narriamo è ambientata nel Palazzo Vitelli alla Cannoniera di Città di Castello, una dimora rinascimentale di grande bellezza, interessante dal punto di vista architettonico, ricco di opere d'arte. La tradizione popolare vuole che ospiti il fantasma della Sora Laura. La leggenda risale alla prima metà del '500, quando il palazzo venne costruito sul luogo dove sorgeva una fonderia, in occasione del matrimonio del condottiero Alessandro Vitelli, del quale porta il nome, con la nobile Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense. I due sposi vissero per poco tempo nel loro palazzo, perché il condottiero convinse la moglie a trasferirsi in un'altra dimora di famiglia. L'intenzione era quella di far diventare la Cannoniera l'alcova della sua amante Laura, una giovane di umili origini, bellissima ed affascinante, che vi si stabilì ed i due poterono dar libero sfogo alla loro passione lontano dagli occhi della gelosissima moglie. Inizialmente la sora Laura, così veniva chiamata in zona, si limitava a restarsene tranquilla in attesa dell'amato, ricamando fazzoletti ma i periodi di separazione erano lunghi e frequenti, cosicché la giovane iniziò ad annoiarsi e a soffrire di solitudine. Leggenda vuole che un giorno un cavaliere passò sotto le sue finestre e Laura, colpita dalla sua bellezza, lasciò cadere (come da tradizione del resto) un fazzoletto che attirò l'attenzione dell'uomo che divenne il suo amante. Dopo un pò di tempo però la giovane iniziò a temere che Alessandro Vitelli scoprisse il suo tradimento e temendone le conseguenze, decise di eliminare l'amante che clandestinamente continuava a recarsi a palazzo. Elaborò pertanto un piano per eliminarlo: lo fece cadere in una botola che celava sul fondo delle lame acuminate.. La leggenda vuole che lui sia stato la prima di una serie di vittime che la sora Laura sedusse e dei quali poi si liberò trafiggendoli nella botola. In quegli anni sembra che furono molti i giovani uomini di Città di Castello che sparirono nel nulla misteriosamente, finché non fu proprio la moglie del condottiero Vitelli a porvi fine. Dopo aver scoperto il tradimento del marito, decise di vendicarsi assoldando un sicario che uccidesse la rivale. Da qui nacque la leggenda che la sora Laura sia rimasta intrappolata nel palazzo e vaghi in cerca del perdono, della redenzione per le crudeltà commesse. Detto questo, nel dubbio, meglio visitarlo di giorno.

LA COSTOLA DEL DRAGO
Si tratta di una leggenda che affonda le radici in quel di Città di Castello. Si narra che dopo, l'editto dell'imperatore Diocleziano, i soldati romani non poterono più praticare il Cristianesimo e molti furono costretti all'esilio. Fu per questo che nel 297, San Crescentino scappò da Roma per rifugiarsi a Città di Castello, deciso a convertirne gli abitanti. Nella campagna però la popolazione veniva oppressa da un terribile drago che, con il proprio alito pestilenziale, procurava morte e devastava le coltivazioni. Crescentino uccise il mostro in combattimento, a Pieve de' Saddi e venne accolto come un liberatore. Di quel drago, ancora oggi, si conserva una costola nel Duomo della città. Andate a vedere se non ci credete.