PERSONAGGI UMBRI: AGOSTINO LOCCI
AGOSTINO LOCCI
Agostino Locci detto "il vecchio" era nato a Narni intorno al 1601, anno attribuito in quanto esiste testimonianza in base al fatto che sia stato battezzato nel Duomo di Narni nel Maggio di quell'anno. Era figlio di un nobile Erasmo Locci e di Vittoria Raimondi figlia di una famiglia benestante romana proprietaria di immobili nella capitale. Cresciuto nei dintorni di Narni è probabile che abbia compiuto gli studi a Roma, dato che nelle sue opere era evidente l'influenza del barocco romano e "Romano" infatti è il soprannome datogli in Polonia, dove si trasferì in età adulta, non si sa esattamente quando ma su invito della corte polacca, per lavorare come scenografo e architetto alla corte di re Ladislao IV e del re Giovanni II Casimiro. I primi documenti rinvenuti risalgono al 1636 e testimoniano la sua presenza a Vilnius ma è probabile che vi si fosse trasferito già da due anni prima, se non addirittura nel 1632. In ogni caso il primo lavoro documentato fa riferimento alla scenografia del dramma musicale "Il ratto di Helena". Probabilmente il suo lavoro riscontrò i favori di re Ladislao IV che gli commissionò la scenografia del balletto drammatico "La Santa Cecilia". Quella di scenografo di corte era un mestiere che, all'epoca, era molto richiesto nelle corti europee, una posizione di prestigio ben remunerata e Agostino Locci fu uno dei più grandi creatori di spettacoli dell'epoca, tanto che sovrintendeva anche alla costruzione di un teatro da lui stesso progettato, all'interno del Castello Reale, oltre che a partecipare ai lavori di restauro degli interni e della Villa Regia, residenza dei reali vicino a Varsavia.
Nel Febbraio 1638 iniziò i preparativi per lo spettacolo musicale "Narciso trasformato" e forse in questo periodo decise di convolare a nozze con Ursula Dorota, di ricca famiglia di Varsavia e probabilmente nel 1640 nacque il loro primo figlio Agostino Vincenzo, al quale poi fecero seguito Francesco, Cecilia, Casimiro e Giovanni. La famiglia viveva nel Castello.
Nel 1646 re Ladislao IV si sposò per la seconda volta con Ludovica Maria Gonzaga e di nuovo Agostino Locci venne incaricato di mettere in scena il dramma musicale "Le nozze di Amore e Psiche" e della costruzione di un teatro provvisorio in legno. L'anno successivo sovrintese alla costruzione di un palcoscenico per la rappresentazione del dramma musicale "Circe delusa" a Vilnius, che dava il solenne benvenuto all'ingresso della nuova regina nella capitale lituana. Nel 1648 la morte di re Ladislao IV non compromise la carriera e il prestigio dell'artista che continuò a lavorare per la real casa. Sembra che abbia partecipato alla guerra contro la Svezia e alla difesa di Varsavia nel 1656 ma alla fine della guerra, per cause che non ci sono note, non riprese la sua attività a corte. il 21 Ottobre 1660 dettò il suo testamento in cui divideva tra i suoi eredi un ingente patrimonio e forse poco dopo morì, la data del decesso è sconosciuta. La sua vedova si risposò e dei suoi figli solo Agostino Vincenzo ne seguì le orme.
Poche sono le opere di Agostino Locci delle quali si ha documentazione per un'attribuzione certa ma godendo di grande stima e privilegi durante il regno di Ladislao IV e del suo successore e non esistendo tracce di altri scenografi a corte durante il loro governo è ipotizzabile che le opere realizzate in quel periodo siano state curate dal nostro artista. Oltre a alle scenografie Agostino di occupò anche di opere architettoniche, alcune delle quali oggi non esistono più.
Dimenticato dalla critica, la sua fama è stata offuscata da quella del figlio, nonché allievo, Agostino Vincenzo che esercitò come architetto del re Giovanni III Sobieski. Più volte l'errata trascrizione del nome ha creato confusione tra i lavori del padre e del figlio contribuendo a rendere difficoltosa l'attribuzione delle stesse. La sua opera molto varia è stata ricostruita basandosi sulle fonti d'archivio ed ancora non del tutto conosciuta. Fu uno scenografo di grande talento, con vaste conoscenze acquisite in Italia visto che si trasferì in Polonia in età adulta e la corte si avvalse notevolmente della sua arte di scuola romana che utilizzò non solo per le scenografie, la costruzione del Castello Reale di Varsavia e la colonna di Sigismondo III ma anche per allestire scene provvisorie, strutture occasionali, macchine teatrali. Un artista di grande spessore.