UN SACCHETTO DI BIGLIE di Luigi Lucaioli

26.06.2023

Un sacchetto di biglie.

<<Pieeeeeeeeetruuuuccioooooooooooooooo!!!!!!!!!>> era così che la mamma chiamava suo

figlio,dal 5°piano di quella palazzina delle case popolari di Ostia Antica, costruite in fretta e furia, per gli sfollati dai bombardamenti dell'ultima guerra.
Una gioia immensa per i figli nati dopo, in quella zona c'era tanto di quello spazio libero (ancora non si erano aperti gli scavi del porto di Ostia).
<<<Ecchimeeeeeeeeeeeee!>> rispondeva Pietro, se era a tiro di voce.

Mingherlino, con una gamba più piccola, per via della polio. Tutta la banda dei ragazzini (credo che Molnar, nel suo "I ragazzi della via Pal" si sia ispirato a tutti i figli del proletariato, a prescindere dalla nazionalità) lo chiamava, ma credetemi, senza cattiveria "lo zoppetto".
Non c'era bisogno di voltarsi per vederlo correre claudicante verso casa, lo si sentiva dal suono delle biglie che teneva in un sacchetto allacciato alla cintura. Piccole sfere di vetro, colorate come un caleidoscopio, ma anche altre, i "boccini" che servivano a colpire le biglie dell'avversario, in quelle interminabili partite che duravano interi pomeriggi. Vorrei tanto conoscere l'origine di questo gioco per associazione di idee, lo paragono al golf perché anche in questo, si devono centrare buche, come quelle del golf ma non ci sono mazze, né ferri, solo le mani. Quante cose, con le mani i ragazzi degli anni'50, sapevano fare! Come il gioco della "nizza" i profani, potranno informarsi tramite google, quel gioco, si poteva paragonare al baseball americano, ma anche lì, non c'erano mazze: solo manici di scope, che i ragazzi, furtivamente, "portavano via", dagli usci delle case!

Ma torniamo al protagonista della nostra storia: Pietruccio. Orgoglioso e fiero, di mostrare le sue biglie, ogni volta che gli veniva chiesto, pieno di vanto se vinceva, ma gli occhi gonfi di lacrimoni, quando doveva cederne qualcuna, perché aveva perso, ma il giorno dopo, di nuovo a correre, con il suo sacchetto di sfere colorate, ricolmo di sogni.